"Perchè scrivo? Per paura che si perda il ricordo delle persone di cui scrivo, per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile"

- FABER -

domenica 1 agosto 2010

[…] “Ma le tratti tutte così?”
Morde il suo croissant, beve un sorso di caffè.
“Così come?”
“Come me…”
Poiché mi ha chiesto di restare nuda, e io sono ricoperta di segni violetti della frusta, davanti e dietro, non dev’essere difficile seguire il mio ragionamento.
“Ah, quelli..ma no, assolutamente, soltanto su richiesta”.
“Ma io non ti ho chiesto niente!”
“Ma si, Florence, ma si! Tutto in te è una richiesta. Ce l’hai scritto sulla pelle, nei gesti. Nei tuoi occhi grigi sempre prossimi alle lacrime. Nei tuoi baci. È come per la sodomia, e tutto il resto. Lo sapevo dall’attimo in cui ti ho conosciuta. Dopo, le prime carezze mi hanno solo confermato l’intuizione iniziale”.

(C. Bukowski)

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