"Perchè scrivo? Per paura che si perda il ricordo delle persone di cui scrivo, per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile"

- FABER -

martedì 30 novembre 2010

che cos'è la felicità?

E' così remota la felicità? Io sono d'accordo con chi dice che si è felici quando si fa ciò per cui si è nati, si è felici quando si è a contatto con il bello, per bello s'intende la verità profonda delle cose, e la verità delle cose ama nascondersi. Io credo che la felicità non sia così semplice da raggiungere, sia una lotta. In questo mondo, in questa società in cui ci è chiesto di rispondere a delle aspettative che fondamentalmente ci costringono ad essere ciò che non siamo, pare di dover assomigliare a ciò che gli altri si aspettano da noi. SCUSATE, IO FACCIO CIO' CHE MI DICE IL CUORE, quindi lotto per scrivere le mie cose, per esprimere me stessa senza veli, e questa è una lotta, e credo sia strettamente legato al raggiungimento di se stessi. SE TIRI FUORI DA TE CIO' CHE E' DENTRO DI TE, CIO' CHE è DENTRO DI TE TI SALVERA', se non tiri fuori ciò che è dentro di te, ciò che è dentro di te ti ucciderà, e questo pare sia stato attribuito al signor Gesù Cristo, che ha detto una cosa vera, un contrasto con ciò che predica la chiesa oggi.
Per raggiungere la felicità ci vuole coraggio, però il raggiungimento della felicità è legato a quell'azione che quotidianamente mettiamo per raggiungere noi stessi, nella nostra evoluzione.
Tutto il nostro corpo di giorno in giorno rigenera le cellule, per cui anche noi cambiamo, e ogni giorno bisognerebbe rideterminare se stessi.
Ciò che desideriamo veramente non è una costante, è una variabile, e bisogna accettare anche la variabile. Bisogna avere anche la forza di lasciare il certo per l'incerto e seguire veramente la voce che viene da dentro.
Io penso sia questa la felicità.... fare ciò per cui si è nati.

lunedì 22 novembre 2010

Morte Prematura

Quando nessuno sa o nessuno vuole. Quando uno schermo non è sufficiente a rendere felice un momento. Quando dall'altra parte non risponde... Quando hai perso tutto in un momento di distrazione. Quando ti concedi per intero e diventi cenere... lì ritrovi un barlume di te stesso che non perderei mai. Non ha senso quando sei di un certo spirito startene in chat, o a chiamare chi ti pare, o ancora a piangerti addosso, non serve a nulla, ma proprio a nulla. Sei solo un essere distante da tutti gli altri che viene riscaldato o riscalda per irragiamento, nulla più.
Il contatto non è possibile e forse non lo sarà mai e i silenzi valgono più di un'Iliade? Taci allora. Dammi la notizia che sei stata male, ne morrò di gioia fingendo dietro quegli occhi scaltri. E allora spogliati giusto per ricordarmi che la vita non finisce qui. E allora dimenticami una volta per tutte e lasciami in pace... Tu invece, cercami. Sussurrando: cercami... Pregandoti... cercami. Ma rimane una pozzanghera e delle foglie secche ma ancora morbide dell'autunno. Magra consolazione perchè non c'è sesso nel lavoro crudo che non da profitto e non c'è densità dietro una perdita voluta a tutti i costi. Dalla nostra natura che tanto ci costringe tiriamo fuori risorse e inghippi di talenti e bassezze. Non mi spavento più, non ora, non adesso poi.. non poi oltre. Non mai. Perchè.

Io.
Muoio.
Continuamente.

(da legami.... di charinus )

martedì 2 novembre 2010

Ti sento....

T'infili in un pensiero e non lo molli mai....