La sera di ieri con la luna appena visibile, la luce fantastica, il suo bagliore oltrepassa la soglia della notte e va ad espandere la sua intensità tra il blu scuro del cielo ed il profumo della pianura mediterranea e le ombre delle querce secolari oltre che di alberi di noce.
Figure che sembrano cavalieri, custodi del tesoro immenso della natura. Osservavo ed i pensieri si perdevano sulle colline in lontananza illuminate da un chiarore quasi irreale. Mi sono soffermato a guardare i riflessi argentei della luna sull’acqua di una fontana, il vento lo sentivo ovunque e sorridevo tra me e me, pensando a questa lettera che avrei scritto. Ed invece di infastidirmi mi dava la sensazione di avvolgermi e di innalzarmi come una foglia, da volare libera lontano.
Penso e mi emoziono, mi arrabbio, talvolta sono perplesso, gioisco e sono triste. Gli stati d’animo sono infiniti, come è infinito in nostro entrare dentro uno all’altra, infiniti sono gli spazi della mente ed in questo rimbalziamo dentro e fuori da noi per mettere le basi di quella che sarà forma e sostanza.
Io vivo in una dimensione fuori della norma, per molti particolare, per alcuni banale, per altri impossibile da gestire. Ognuno di noi ha la sua dimensione personale e può scegliere di essere se stesso o meno. Fingere di essere forti solo per compiacere gli altri che ti stanno attorno far sembrare di essere distaccati è come entrare in un parco o giardino, visitare o meno un museo e Non restare come ipnotizzati dalla bellezza dei colori, come in un dipinto ed una scultura di marmo che ti chiama e vuole che la sfiori, emozionarsi in un film e percepire le sensazioni di una persona ed esserne partecipe.
Non mi interesso delle persone distaccate o che vogliono sembrare superiori. Ma superiori a chi ?!?! E’ essere banale, è vivere senza assaporare il gusto di essere al mondo, non siamo macchine fredde e calcolatrici, e nella mia vita ho sbagliato in molte cose, ma ho anche sorriso e pianto.
Uso il computer ed il palmare, e mi piace visto che questi oggetti mi semplificano la vita in una quotidianità legata al business, ma penso anche a certi viaggi fatti nel sud America quando con una bicicletta e un paio di sorrisi ho pranzato e cenato sulla riva del mare, ascoltato e arricchito la mia cultura nel sentire parlare i vecchi del posto come se leggessi un’enciclopedia. Ho dormito cullato dal rumore delle onde e dal canto delle balene tanto incredibile da sembrare irreale, ma invece è solo questione di come e dove vivi.
Mi piace il teatro, soprattutto la danza classica ma anche l’opera o i concerti e la musica di qualsiasi genere possa essere l’ascolto e riascolto per riuscire a capire ciò che l’artista voleva comunicare o le sensazioni che aveva nel comporla, suono il pianoforte e lo spartito mi accoglie volentieri.
Mi piace fare l’amore, inteso come alto erotismo, quello che ti fa perdere nei sensi del piacere e ti fa sentire di abbandonarti ad esso perché travolge e disseta la tua anima ed il tuo corpo. Sentirsi dentro ad una persona anche con un bacio, lingue che si esplorano avide di cogliere tutto, mani che ti toccano e frugano e sono avide di sentire e compiacere l’attesa dell’altro, si può definire una fusione di due entità non ben definite laddove l’amore è complicità mai banale sempre inaspettato che si spinge oltre il significato della parola.
Potrei ora descrivere ciò che ti farei o faremo insieme, descrivere una trama tanto doviziosa di particolari da eccitarti e sospirare, ma perché scrivere e lasciarti sognare quando posso invece farti toccare queste emozioni e piaceri.
Un bacio e che questo diario, scritto direttamente dal mio io, possa esserti di compagnia ovunque.
sabato 9 aprile 2011
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