"Perchè scrivo? Per paura che si perda il ricordo delle persone di cui scrivo, per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile"

- FABER -

domenica 18 aprile 2010

Essendo tua schiava, che altro posso fare
se non attendere per ore ai desideri tuoi?
Non ha per me valore il tempo, né incarichi
ho da assolvere, finché tu non mi comandi.
Né oso sgridare gli interminabili istanti
mentre, mio sovrano, guardo l'ora in tua attesa;
né penso all'amarezza del tuo distacco,
quando tu alla tua serva hai detto addio.
E neppure oso chiedere ai miei pensieri gelosi
dove tu sia o cosa tu stai facendo:
ma, come schiava rattristata, non penso ad altro
se non quanto felici fai coloro con cui ti trovi.
L'amore è tale sciocco che, dei tuoi capricci,
qualsiasi cosa tu faccia, egli non pensa male.

( William Shakespeare, sonetto n. 57 )

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