"Perchè scrivo? Per paura che si perda il ricordo delle persone di cui scrivo, per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile"

- FABER -

giovedì 25 giugno 2009

La domanda
Amore, una domanda
ti ha spezzata.
Son ritornato a te
dall’incertezza con spine.
Ti voglio retta come
la spada o la strada.
Ma ti ostini
a conservare un angolo
d’ombra che non voglio.
Amore mio,
comprendimi,
ti voglio tutta,
dagli occhi, ai piedi, alle unghie,
dentro,
tutta la chiarità, quella che contenevi.
Son io, amor mio,
che batto alla tua porta.
Non è il fantasma, non è
colui che prima si fermò
alla tua finestra.
Io abbatto la porta,
entro in tutta la tua vita:
vengo a vivere nella tua anima:
non puoi resistermi.
Devi aprire porta a porta,
devi obbedirmi,
devi aprire gli occhi,
perché in essi indaghi,
devi vedere come cammino
con passi pesanti
per tutte le strade
che, cieche, m’attendevano.
Non temermi,
son tuo,
ma
non sono il passeggero né il mendico,
sono il tuo Padrone,
colui che attendevi,
ed ora entro
nella tua vita,
per non uscirne più,
amore, amore, amore,
per rimanere.
Pablo Neruda

Nessun commento:

Posta un commento